Il coniglio matematico

Il lupo Arnulfo, grande e grigio, si muoveva affamato per il bosco, con passi lenti e la testa bassa. Non mangiava da due giorni, ed era ben deciso a porre fine al suo digiuno. Dopo un lungo girovagare, finalmente avvistò una possibile preda. Un coniglietto marrone e nero era infatti seduto vicino a un cespuglio. Appena lo vide, Arnulfo cominciò ad avvicinarsi lentamente in silenzio, un passo alla volta. Dalla sua bocca, semiaperta e con i denti aguzzi bene in vista, scendevano gocce di bava. Il coniglio era immobile, non si stava accorgendo di nulla. Arnulfo era ormai a pochi passi, spalancò la bocca e proprio in quel momento il coniglio di voltò e lo vide. Arnulfo si aspettava una reazione di spavento, magari un tentativo disperato di fuga, e invece il coniglio lo guardò come se nella fosse e gli disse: “Benvenuto, Venanzio: hai ripassato la tabellina del 4?”
Arnulfo, sbalordito, con la bocca impastata di bava, rispose bofonchiando: “Io.. io non mi chiamo Ven…”.
Senza nemmeno ascoltarlo, il coniglio lo incalzò: “Allora, forza Venanzio, dimmi, quanto fa 4 x 6?”
“Quanto fa… cosa?”, rispose Arnulfo, piuttosto confuso.

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